Anniversario vent’anni 1997-2017
AIMA Reggio Emilia nel 2017 compie vent’anni. Vent’anni di lavoro e di impegno per sostenere le persone con Alzheimer e altre forme di demenza e i loro famigliari, molto spesso “vittime dimenticate”.
Una parola, demenza, che già da sola fa paura, indicando una patologia che coinvolge e travolge con il suo carico di cura la famiglia intera che assiste al declino cognitivo del proprio caro, poiché questo porta con sé la necessità di ripensare il modo di relazionarsi e trovare nuovi equilibri emotivi e, al contempo, di affrontare difficoltà organizzative, sanitarie ed economiche.
Il quadro è cupo, purtroppo e, proprio per questo, una ventina d’anni fa un gruppo di donne e uomini professionisti reggiani decide di dare vita all’Associazione che, col tempo, è diventata un riferimento per chi si trova ad affrontare la malattia e la gestione della vita delle persone con demenza e della propria. Prima di tutto, verrebbe da dire, diventa un gruppo, una realtà collettiva che cerca di aiutare a superare uno dei rischi principali per patologie come le demenze: l’isolamento, quel senso di smarrimento, impotenza e di “vergogna” che spesso porta le famiglie a chiudersi nell’indifferenza del tessuto sociale.
AIMA Reggio Emilia, dunque, nasce per dare risposta concreta in questo scenario. Come ricorda Simonetta Cavalieri, Presidente di AIMA Reggio Emilia: ”L’associazione inizialmente era formata quasi esclusivamente da tecnici e operatori che aderirono con entusiasmo all’iniziativa (peraltro sollecitata anche dal Club Service Zonta Club International di Reggio Emilia) rispondendo a una personale esigenza. Infatti come tecnici e operatori, a contatto con questa patologia nell’ambito delle proprie specifiche competenze, avvertivano in modo tangibile le difficoltà e le esigenze delle famiglie ma si scontravano con l’impossibilità di far fronte e di rispondere da soli – o comunque attraverso le organizzazioni alle quali appartenevano – alle difficoltà e alle problematiche dei famigliari.”
L’associazione col tempo si è arricchita con il prezioso e meraviglioso lavoro di volontari che vogliono dare una mano così come di famigliari che dopo aver assistito un loro caro vogliono ora donare sostegno a chi si troverà ad affrontare una situazione simile. Anni di esperienza, di collaborazione con le strutture sanitarie pubbliche e con gli enti locali che portano ad allargare sempre di più il bacino di utenza.
I numeri di questa patologia sono impietosi: in Italia si stima che attualmente le persone con demenza siano 1.241.000. Nella Regione Emilia-Romagna si fanno circa 11.000 diagnosi di demenza ogni anno, circa 1.500 nella provincia di Reggio Emilia.
Si parla quindi di un’esigenza sanitaria forte, forte e allo stesso tempo difficile da comunicare e da diffondere. Racconta Simonetta Cavalieri: “Aima Reggio Emilia, che da sempre ha cercato di diventare interlocutore delle forze sociali, a partire dalla realizzazione del Progetto Regionale Demenze nel 2000, ha avuto la possibilità di lavorare in rete con le Istituzioni Locali portando la voce dei familiari. Come ho sempre sostenuto “AIMA non è un luogo di assistenza o cura sanitaria, non è un luogo di diagnosi e degenza, ma è un luogo di iniziativa”. Vorrei sottolineare il preziosissimo lavoro dei volontari che portano avanti un’attività estremamente impegnativa, viste anche le caratteristiche di questa patologia. L’associazione tende a includere le persone all’interno delle relazioni sociali con dignità per rompere il muro dello stigma. Inoltre, come dice il professor Chattat che ci segue nello sviluppo dei nostri progetti: “un valore fondamentale è quello di offrire alle persone la possibilità di vivere bene con il problema che hanno. Non possiamo cambiare il percorso, non possiamo cambiare la direzione del viaggio, però possiamo fare in modo che il viaggio sia più – o meno – piacevole”.